Come utilizzare gli strumenti di AI generativa proteggendo comunque la tua privacy

Utilizzare strumenti di AI generativa proteggendo la privacy

Tieni presente che le informazioni che inserisci nel chatbot Bard verranno raccolte "per fornire, migliorare e sviluppare prodotti e servizi di Google e tecnologie di apprendimento automatico". ¶ Credito: Getty Images

L’esplosione degli strumenti orientati al consumatore che offrono intelligenza artificiale generativa ha generato molti dibattiti: questi strumenti promettono di trasformare il modo in cui viviamo e lavoriamo, sollevando al contempo questioni fondamentali su come possiamo adattarci a un mondo in cui vengono ampiamente utilizzati per qualsiasi cosa.

Come con ogni nuova tecnologia che cavalca un’onda di popolarità e interesse iniziale, conviene fare attenzione al modo in cui si utilizzano questi generatori di intelligenza artificiale e chatbot, in particolare a quanto si sta sacrificando in termini di privacy e sicurezza in cambio della possibilità di utilizzarli.

Vale la pena stabilire alcune regole sin dall’inizio del tuo percorso con questi strumenti, o addirittura decidere di non occupartene affatto, in base a come vengono raccolti ed elaborati i tuoi dati. Ecco cosa devi tenere d’occhio e come puoi riprendere un po’ di controllo.

Dal Wired Visualizza l’articolo completo