Il Paradosso del Potere dell’Intelligenza Artificiale

Il Paradosso del Potere dell'Intelligenza Artificiale' (The Paradox of the Power of Artificial Intelligence)

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La sfida è chiara: progettare un nuovo quadro di governance adatto a questa tecnologia unica. ¶ Credito: Daniel Liévano

Siamo nel 2035 e l’intelligenza artificiale è ovunque. I sistemi di intelligenza artificiale gestiscono ospedali, operano compagnie aeree e si sfidano a vicenda in tribunale. La produttività è aumentata a livelli senza precedenti e innumerevoli attività commerciali precedentemente impensabili si sono sviluppate a velocità impressionante, generando immensi progressi nel benessere. Nuovi prodotti, cure e innovazioni arrivano sul mercato ogni giorno, poiché scienza e tecnologia si sono accelerati. Eppure il mondo sta diventando sempre più imprevedibile e fragile, poiché i terroristi trovano nuovi modi per minacciare le società con cyber-armi intelligenti ed evolutive e i lavoratori impiegati perdono il lavoro in massa.

Appena un anno fa, questo scenario sarebbe sembrato puramente fittizio; oggi sembra quasi inevitabile. I sistemi generativi di intelligenza artificiale possono già scrivere in modo più chiaro e persuasivo della maggior parte degli esseri umani e possono produrre immagini, arte e persino codice informatico originale basandosi su semplici prompt di linguaggio. E l’intelligenza artificiale generativa è solo la punta dell’iceberg. La sua arrivata segna un momento di Big Bang, l’inizio di una rivoluzione tecnologica che cambierà il mondo, rimodellerà politica, economia e società.

Come le onde tecnologiche del passato, l’intelligenza artificiale accompagnerà una crescita e un’opportunità straordinarie insieme a una grande interruzione e rischio. Ma a differenza delle onde precedenti, avvierà anche un cambiamento sismico nella struttura e nell’equilibrio del potere globale, minacciando lo status degli stati nazione come principali attori geopolitici del mondo. Che lo ammettano o meno, i creatori dell’intelligenza artificiale sono essi stessi attori geopolitici e la loro sovranità sull’intelligenza artificiale rafforza ulteriormente l’emergente ordine “technopolar”, in cui le aziende tecnologiche esercitano un potere simile a quello degli stati nazione nei propri settori. Negli ultimi dieci anni, le grandi aziende tecnologiche sono diventate efficacemente attori indipendenti e sovrani nei domini digitali che hanno creato. L’intelligenza artificiale accelera questa tendenza e la estende ben oltre il mondo digitale. La complessità della tecnologia e la velocità dei suoi progressi renderanno quasi impossibile per i governi stabilire regole rilevanti ad un ritmo ragionevole. Se i governi non si adeguano presto, è possibile che non lo facciano mai.

Dal punto di vista degli Affari Esteri Visualizza l’articolo completo