Questa startup ha ideato un modo intelligente per riutilizzare il calore residuo proveniente dal cloud computing

This startup has devised an intelligent way to reuse residual heat from cloud computing.

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Quando ti registri con Heata, inserisce un server nella tua casa, dove si connette tramite la tua rete Wi-Fi ad altri server simili nelle case di altre persone, tutti i quali elaborano dati di aziende che pagano per i servizi di cloud computing. ¶ Credito: Luigi Avantaggiato

Utilizzare il calore generato dai computer per fornire acqua calda gratuita è stata un’idea nata non in un laboratorio tecnologico, ma in un’officina di un paese malandato nel bosco di Godalming, in Inghilterra.

“L’idea di utilizzare il calore sprecato dei computer per fare qualcos’altro è stata nell’aria da un po’ di tempo,” spiega Chris Jordan, un fisico di 48 anni, “ma solo ora la tecnologia ci permette di farlo adeguatamente.

“È qui che ho realizzato un prototipo del conduttore termico che trasporta il calore dai processori del computer al cilindro riempito d’acqua,” dice, aprendo la porta del suo laboratorio per mostrare una caldaia elettrica da 90 litri. “Abbiamo effettuato i primi test e abbiamo capito che poteva funzionare.” Jordan è cofondatore e direttore tecnologico di Heata, una startup inglese che ha creato una rete cloud innovativa in cui i computer sono collegati alle caldaie nelle case delle persone.

Da MIT Technology Review Visualizza l’articolo completo