La dissolvenza controllata

Controlled fade

Perché un positivo split potrebbe essere la scelta migliore per la tua prossima maratona.

Foto di Miguel A Amutio su Unsplash

I corridori amatoriali dovrebbero seguire il consiglio comune che un negativo split (una seconda metà più veloce) è il modo migliore per correre la maratona?

Risultati Chiave

  1. Di solito si consiglia ai corridori di maratona di pianificare la gara in modo che la seconda metà sia (leggermente) più veloce della prima – un negativo split – perché “così fanno gli élite” e perché spesso si registrano nuovi record. Tuttavia, questa analisi di oltre 4 milioni di maratone mostra che quasi il 90% delle gare viene completato con una seconda metà più lenta (un positivo split).
  2. Quando consideriamo le capacità dei corridori, le gare più regolari sono associate a tempi di arrivo più veloci e a più personal best rispetto alle gare meno regolari. Tuttavia, le migliori prestazioni amatoriali sono associate a positivo split leggermente superiori, suggerendo che una diminuzione controllata della velocità sia una strategia di pacing efficace per i corridori amatoriali.
  3. L’evidenza dimostra anche che i corridori amatoriali tendono a ottenere risultati migliori con un positivo split rispetto a un negativo split. Ad esempio, un positivo split del 10% è associato a risultati migliori (più personal best, tempi di arrivo relativi migliorati) rispetto a un negativo split del 10%, perché i corridori amatoriali spesso adottano un approccio troppo conservativo con i negativo split.
  4. Questa analisi suggerisce che i corridori amatoriali dovrebbero puntare a un positivo split del 1,5% come obiettivo principale (ossia mirare a una seconda metà che sia il 1,5% più lunga della prima metà) con un obiettivo secondario di un positivo split inferiore al 3% circa.

Introduzione

Il consiglio comune afferma che la maratona dovrebbe essere corsa con un split regolare o leggermente negativo e che “accumulare tempo” correndo una prima metà più veloce (ossia un positivo split) non sia una buona idea. Le prove a favore di questa teoria includono la statistica spesso citata che la maggior parte dei record mondiali oltre gli 800 metri sono stati stabiliti con negativo split, ma possiamo aspettarci che il successo degli élite si applichi anche ai corridori amatoriali? Dopotutto, i maratoneti élite hanno molta più esperienza nel gestire il loro passo, sforzo ed energia per tutta la distanza della maratona. Al contrario, la maggior parte dei corridori amatoriali…