Da adolescente adorava i videogiochi. Ora sta utilizzando l’intelligenza artificiale per cercare di debellare la malaria.

Dall'adolescenza adorava i videogiochi. Ora sta utilizzando l'intelligenza artificiale per combattere la malaria.

Rokhaya Diagne, 25 anni, una studentessa di informatica in Senegal, ha trasformato il suo amore adolescenziale per i videogiochi in una nuova passione: utilizzare l'intelligenza artificiale per contribuire all'eradicazione della malaria. ¶ Credito: Carmen Abd Ali / The New York Times

Da adolescente cresciuta in Senegal, Rokhaya Diagne trascorreva ore al giorno giocando online ai videogiochi.

Ora, i suoi obiettivi includono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) per aiutare il mondo a eradicare la malaria entro il 2030.

I videogiochi, secondo Diagne, “mi hanno dato abilità di problem solving”.

Diagne è al centro di fenomeni sovrapposti nel continente africano: una classe media crescente e istruita che sta educando ancora più bambini istruiti che vedono la tecnologia come uno strumento per affrontare alcuni dei più grandi problemi del continente.

Corsi gratuiti online di programmazione, lezioni di robotica e conferenze dalle migliori università globali ispirano carriere nell’ingegneria e seminano idee per start-up.

Diagne, ora una studentessa di informatica presso l’Università americana di scienze e tecnologie di Dakar, ha fondato una start-up chiamata Afyasense (“afya” significa “salute” in swahili) per i suoi progetti di rilevamento delle malattie mediante l’uso dell’IA. Dal The New York Times Visualizza l’articolo completo – Potrebbe richiedere la registrazione gratuita

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