Incontra il progetto Open Se Cura di Google un framework open-source per accelerare lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale sicuri, scalabili, trasparenti ed efficienti.

Incontra Open Se Cura di Google il framework open-source per l'accelerazione di sistemi di intelligenza artificiale sicuri, scalabili, trasparenti ed efficienti.

A mano a mano che l’intelligenza artificiale (AI) cresce, viene utilizzata in tutti gli aspetti della vita. La sua applicazione si sta facendo palesare in tutti i settori della vita. Le applicazioni dell’AI si sono estese a diversi settori, svolgendo un ruolo fondamentale nella trasformazione del modo in cui affrontiamo vari campi. La sua utilità si trova nella sanità, nell’educazione, nei trasporti, nella produzione, nel commercio al dettaglio, nella finanza, ecc.

Ma, mentre l’intelligenza artificiale (AI) diventa sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, la formulazione di sistemi informatici solidi ed efficaci è necessaria per esperienze di AI affidabili e sicure. Ma c’è un problema: i progressi hardware devono stare al passo con gli sviluppi dei modelli di apprendimento automatico (ML) e dello sviluppo del software. Questo squilibrio rende difficile costruire sistemi completi e sicuri a stack completo. Inoltre, anche se la tecnologia delle batterie si sta sviluppando, il mercato dei dispositivi più piccoli sta superando questi sviluppi, limitando la potenziale forza e l’uso dei sistemi di AI.

Di conseguenza, Google ha introdotto il Progetto Open Se Cura, un framework open source progettato per accelerare lo sviluppo di sistemi di AI sicuri, scalabili, trasparenti ed efficienti. Questo era precedentemente conosciuto come Progetto Sparrow all’interno di Google. Il Progetto Open Se Cura sottolinea l’impegno di Google nello sviluppo open source. L’iniziativa prevede la creazione di strumenti di progettazione open-source e librerie di proprietà intellettuale (IP) per accelerare la crescita di sistemi a stack completo che gestiscano carichi di lavoro di apprendimento automatico. Il processo di progettazione e sviluppo collaborativo mira a migliorare le progettazioni di sistema, concentrando l’attenzione sulla sicurezza, l’efficienza e la scalabilità ed è un impulso alla prossima generazione di esperienze di AI.

Questo progetto è stato sviluppato in stretta collaborazione con importanti partner, tra cui VeriSilicon, Antmicro e lowRISC. I ricercatori sottolineano che ogni partner ha fornito conoscenze e risorse indispensabili al processo di sviluppo. Ad esempio, lowRISC ha dato al progetto una chiara radice di fiducia e strumenti di sviluppo e integrazione, garantendo una base sicura. Antmicro ha offerto competenze nel software di sistema open-source e strumenti per la simulazione del sistema che utilizzano Renode. VeriSilicon ha offerto le sue competenze nella commercializzazione, nello sviluppo del pacchetto di supporto scheda (BSP), nella progettazione dell’IP e nella progettazione del silicio. Questi strumenti hanno permesso di sviluppare una prova di concetto di un sistema AI a basso consumo aggiungendo capacità di apprendimento automatico sicure alla libreria di IP.

I ricercatori hanno dichiarato di guardare avanti per migliorare ulteriormente e sviluppare Open Se Cura in modo aperto. Sono attivamente alla ricerca di ulteriori partnership con istituzioni come l’Università di Cambridge (per le innovazioni CHERI) e l’Università del Michigan (per l’AI a basso consumo e generativa).

Google esprime entusiasmo nell’esplorare le possibilità offerte da questi nuovi strumenti e incoraggia la più ampia comunità open-source a unirsi e contribuire. Lo sforzo collaborativo mira a guidare le innovazioni e creare nuove esperienze di AI che siano sicure, scalabili e altamente efficienti. I ricercatori prevedono che la collaborazione con la comunità open-source apra la strada a una nuova era di avanzamenti nell’AI.

L’articolo Incontro con il Progetto Open Se Cura di Google: un framework open-source per accelerare lo sviluppo di sistemi di AI sicuri, scalabili, trasparenti ed efficienti è apparso per la prima volta su MarkTechPost.