Le emoji stanno diventando sempre più vincolanti dal punto di vista legale. Ma sono ancora aperte a un’ampia interpretazione.

Le emoji sono sempre più vincolanti legalmente, ma rimangono aperte a interpretazioni ampie.

Le linee guida generali sul tema degli emoji come vincolo legale sono ancora carenti, con molti fattori, come le circostanze di un caso e il giudice specifico, che decidono cosa potrebbe significare un emoji.

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Un agricoltore canadese nella provincia di Saskatchewan è obbligato a pagare migliaia di dollari per lino non consegnato grazie a un emoji “pollice in su” che apparentemente non si era reso conto di avere un impatto legale – e non è la prima persona a sperimentare tali conseguenze in America del Nord.

Il 8 giugno, un giudice che presiedeva il caso South West Terminal Ltd. v Achter Land & Cattle nel tribunale di King’s Bench per Saskatchewan ha stabilito che un acquirente che ha inviato un contratto a un venditore e ha ricevuto un emoji “pollice in su” come risposta via SMS ha il diritto di pensare che l’emoji fosse vincolante legalmente come una firma.

Per gli avvocati contrattuali, il caso canadese è stato interessante, ma non del tutto sorprendente. Hanno detto a Legaltech News che le cause sulla definizione di un emoji in un contesto legale si sono intensificate negli ultimi anni, con decine di casi del genere ogni anno solo negli Stati Uniti.

Da Law.com Visualizza l’articolo completo